La user experience (e non solo) come asset intangibile: banche e proprietà intellettuale

Pubblicazione originale: Azienda Banca No.276 ↗


Le banche italiane non hanno ancora compreso il valore di tecnologie e piattaforme digitali come asset intangibili, la cui proprietà intellettuale va tutelata. Eppure l’emergere di nuovi modelli di business “as a Service” è un’opportunità.

La valorizzazione della proprietà intellettuale delle tecnologie sviluppate internamente alle aziende è un tema nuovo per le PMI italiane. Che stanno iniziando a esplorare le possibilità di nuovi business model, basati sul trasferimento tecnologico e il brokeraggio di brevetti. Ma c’è un ambito in cui questo tema è ancora più di frontiera: ed è proprio quello bancario.

Le banche finora non hanno visto nella proprietà intellettuale un’opportunità o uno strumento di rafforzamento. E non avevano torto: fino a pochi anni fa, il business bancario era molto diverso da quello di un’industria tecnologica. Oggi, però, ci troviamo in un contesto molto diverso, in cui l’innovazione è strumento di posizionamento e consolidamento anche degli istituti finanziari.

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