La nuova Identità Tecnologica Europea e il ruolo dell'Italia
Pubblicazione originale: ilSole24Ore ↗
Il tessuto economico e industriale globale negli ultimi decenni ha subìto profonde trasformazioni: la digitalizzazione e il progresso tecnologico hanno rivoluzionato i mercati, ridefinito i modelli di business e i rapporti tra imprese e consumatori, generando un'innovazione in termini di prodotti e servizi senza precedenti.
Un'innovazione questa che, tuttavia, rischia di rimanere un "virtuoso esercizio di stile" con poca probabilità di lasciare un impatto positivo e memorabile nel tempo - sicuramente per molte delle applicazioni digitali d'uso comune - poiché basato sulla logica del produrre ciò che la tecnologia consente di realizzare, piuttosto che ciò che serve per rispondere ai problemi concreti, in virtù del fatto che il progresso tecnologico non deve essere frenato mai.
Questo tipo di tendenza, tuttavia, inizia a scontrarsi con la necessità di porsi con urgenza il problema dei bisogni reali e di come trovare per essi delle soluzioni possibili. A causa dello sconvolgimento causato dal Covid, infatti, molte logiche produttive e finanziarie hanno iniziato a vedere l'inizio di un cambio di paradigma che pone attenzione all'uso e alla qualità del contenuto tecnologico di un prodotto innovativo, piuttosto che alla promessa di fare sì che lo stesso un giorno soddisfi nuovi bisogni, molto spesso indotti, creando una nuova cultura del prodotto.