La nuova giapponesizzazione del XXI secolo: Society 5.0 e open innovation
Pubblicazione Originale: Huffington Post Italia ↗
Già alla fine del XX secolo avevamo assistito alla supremazia tecnologica del Giappone, che per primo al mondo aveva creato una società basata sulla cultura della coesistenza tra innovazione e tradizione, elementi i quali, in continuo e affascinante contrasto tra loro, rappresentano i due volti apparentemente distanti di un paese che aveva deciso di proiettarsi nel futuro. Dove per futuro si intende progresso, aumento delle capacità umane, miglioramento continuo ed efficienza fino alla perfezione.
Ricordiamo i primi robot domestici e le ricerche avanzate nelle aree di robotica, automazione e SW e la quantità elevata di brevetti di invenzione che nello scorso secolo hanno caratterizzato il Giappone come uno dei paesi più avanzati in materia tecnologica.
Tale primato, dopo la crisi economica iniziata negli anni '80 con lo scoppio della bolla immobiliare nel paese del sol levante, è stato lasciato ad altri paesi asiatici insieme agli Stati Uniti fino a far pensare al Giappone non più come abilitatore di stati avanzati di progresso, bensì come un "follower" tecnologico con anche qualche difficoltà in termini di competitività sui mercati globali, a causa dei prezzi super concorrenziali di Cina e India.
Oggi, nel secondo decennio del XXI secolo, la situazione si ribalta nuovamente e il Giappone si candida a diventare ancora una volta, come lo era in passato, il paese di testa di quella che si prefigura come la più grande rivoluzione tecnologica fino ad oggi vissuta: la sfida dell'intelligenza artificiale.
Vediamo perché.